De Bomboloni et Business School
Devo dire che questa cosa di scrivere ed essere forzata a mettere in ordine i miei pensieri mi aiuta un sacco. Penso che riuscire a metterli in fila, ad organizzarli, mi aiuti a capirli meglio, invece che lasciarli li' in ordine sparso ad accamparsi tra i miei neuroni, che poi ne perdo un pezzo xche' si nasconde dietro a quell'altra idea e non lo ritrovo fino a che non mi serve piu'. Mi piace il concetto di assegnare ad ognuno una specie di posto, quantomeno una zona dove poterli andare a raccattare quando ne ho bisogno senza dover imprecare in mezzo ai neuroni per ore! Il risultato della mia prima settimana come blogger e' il seguente: ho bisogno di scappare da questa situazione del cacchio, da questo lavoro del cacchio, da un sacco di cose del cacchio. L'altro ieri ho letto un articolo sulla "Job Dissatisfaction". L'articolo diceva:
"There are ten sure signs you're experiencing job dissatisfaction. If you:
* Dread Mondays or coming to work (ce l'ho)
* Can not wait till Friday (ce l'ho)
* Are often bored at work (ce l'ho)
* Feel tired or chronically fatigued (ce l'ho)
* Avoid your boss and dread meetings (mah, i meetings sono un modo per non lavorare, quindi non tanto!)
* Have no enthusiasm or sense of self worth (ce l'ho)
* Feel like you're getting nowhere in your job (ce l'ho)
* Take work stress home (un po'!)
* Question your choice of industry or occupation (ce l'ho)
* Can not think of a way out
Any of the above signs indicate a need for a change"
Beh, sull'ultimo ho da ridire. Ho una way out, una cosa che voglio disperatamente fare, che mi piace, che mi apre possibilita', che potrei ottenere. Ma comporta un incubo non da poco, un commitment esagerato di mezzi per poi non potere massimizzare il return investment. Siamo sempre da capo, stiamo ancora parlando del mio MBA. Se fossi partita per andare all'INSEAD non staremmo nemmeno qui a parlarne, ma purtroppo quella non e' una possibilita' per me, non lo posso fare, e quindi sono qua a struggermi sul fatto se fare un programma di due anni o no. In questi giorni che ho dovuto mettere a fuoco un po' meglio cosa voglio fare da grande il risultato di continuare con questa carriera qui e' stato scartato alla grande. Non posso fare un altro anno di questa roba, let alone due o tre. Non so nemmeno se riesco a farne un altro mese. Per la seconda volta nell'ultimo anno mi sono ritrovata a dire, se potessi lasciare domani lo farei. Purtroppo non posso, ed e' inutile che continui a parlarne. Cosi' come non posso andare all'INSEAD, stessa identica cosa. Non posso. E devo trovare una via di uscita, xche' non ce la faccio piu'. Fare la casalinga mi sembra un lavoro piu' allettante di quello che sto facendo, uno che mi dia piu' soddisfazioni e piu' voglia di alzarmi dal letto la mattina! Si potra'??? Che tristezza! Quindi, indipendentemente da cosa ne faccio dopo, ho bisogno di trovare un modo di uscire da questo buco, e se il modo e' andare a scuola a fare una cosa che desidero fare da tempo, beh, allora non dovrei nemmeno spaccarmi troppo la testa!! Mi rimetto a scrivere- questa volta i saggi della business school, e l'application, e mi decido che andare a Berkeley, o a Stanford, oppure a Santa Clara (ehi, almeno una scuola dove entro di sicuro devo metterla nella rosa!) siano la cosa giusta per me. E speriamo bene!
Portatemi un bombolone, dopo questo parto ho bisogno di recuperare le energie!! :)
nessa
PS: Una delle mie parole preferite in inglese e' Flabbergasted. Oggi il Washington Post e' uscito con i risultati del suo concorso su chi si inventa il significato alternativo piu' bello per una parola. Secondo nella lista e':
Flabbergasted (adj.), appalled over how much weight you have gained.
No wonder che e' la mia parola preferita- e' il mio status costante!!! :D
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