A volte mi chiedo se sono io cosi' ottusa da non volere vedere nessun'altra faccia della moneta che la mia. A volte invece mi chiedo se non siamo tutti cosi' a modo nostro, chiusi nei nostri principi, e l'unico modo per uscirne e' il rispetto totale e la tolleranza totale.
E' un problema di internet. Ci rinchiude invece di liberarci, restringe le cose che leggiamo e le opinioni a cui siamo soggetti piuttosto che ampliarle. Alla fine, anche se abbiamo piu' scelte possibili, decidiamo di leggere e di confrontarci solo con quelli che sono d'accordo con noi. O almeno, questo succede nella maggior parte dei casi. E con le incredibili risorse a cui internet ci da' accesso, sono sicura che se io penso che la difesa dei polli bianchi col becco nero sia vitale all'evoluzione della specie, o che le razze diverse dalla mia siano geneticamente inferiori, le possibilita' che riesca a trovare qualcuno che sia perfettamente d'accordo con me sono elevate. Quindi invece che allargare i miei orizzonti li stringo. Cerco di essere brava, e ascolto questa radio destroide la mattina mentre vado a lavorare. La maggior parte delle volte mi incazzo, ma almeno ho sentito un parere diverso che nella cerchia dei miei amici non e' comune avere. Alla fine, mi rifugio nella gente che considero intelligente, che e' quella d'accordo con me, e non trovo poi cosi' necessario questionare le mie posizioni. Che cosa ho ottenuto? Io sono sempre piu' convinta di avere ragione. Ma e' la ragione la cosa importante? O vogliamo davvero dare importanza con i fatti, e non solo con le parole, ai concetti di rispetto, tolleranza, convivenza civile?
Mi sento impotente, ma cerco di rimanere fedele ai miei principi: non voglio imporre le mie opinioni su nessuno, ma rifiuto che qualcuno pensi di potermi imporre le proprie. Sono favorevole all'aborto e alla liberta' di scelta. Non credo che lo farei mai, ma non penso che la mia situazione possa descrivere la totalita' delle condizioni in cui si puo' trovare una donna incinta. Sono favorevole all'eutanasia, nonostante sia una scelta dolorosa e difficile penso che una persona abbia diritto di scegliere come terminare la sua vita. Lo farei, con mio marito, con i miei figli?- wow, difficilissimo rispondere. Ma la mia situazione non descrive la totalita' delle situazioni in cui si trovano le persone che questa scelta devono farla. Voglio tasse piu' alte- no, assolutamente no!, ma alla fine so che il bilanciamento sociale, e i minimi standard di vita per tutti, non si ottengono senza prezzo. Credo nella dignita' dell'essere umano, credo che ci siano condizioni di vita minime nella vita dell'individuo, e credo che nelle nostre societa' questo debba essere provveduto dal Governo, e quindi tramite la tassazione. Non credo che la gente debba morire di fame, o di diabete, e non credo che il divario tra i ricchi e i poveri debba essere arbitrariamente aumentato. Piu' stipendio, piu' tasse, mi sembra lineare. Penso che provvedere standard minimi di qualita' della vita sia un diritto, non un dovere.
Ma questo e' quello che penso io. Come ci vivo? Quasi semplice: cerco di rispettare come posso, piu' che posso, quelli che la pensano diversamente. Le lezioni della Mamma e delle maestre delle elementari non e' andata persa: la mia liberta' finisce dove comincia quella di un altro. Quindi credo che qualunque scelta che invada la mia sfera personale la voglio fare io, non voglio che sia un altro a farla, e non mi sogno di sostenere politiche che la pensano diversamente. Da dove arriva questa militanza? Il mio capo, che pensa di potermi imporre le sue opinioni con l'imbuto. Detesto il fatto che legga solo stampa e notizie provenienti dall'estrema destra. Detesto il fatto che scelga quali parti della Bibbia seguire e quali ignorare, detesto che sostenga che l'aborto e' illegale ma la pena di morte e l'usura no. Detesto il fatto che proponga le sue opinioni come verita' assolute, detesto il fatto che quando mi rifiuto di discutere con lui non si arrende. Cerca la rissa in continuazione, e io non lo sopporto piu'. Litigo con lui ogni due giorni, giuro...
E cosi', ho dato ragione al Francese. Uso il Blog per dire al mondo come la penso. *uffa*
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