Thursday, July 20, 2006

Distanze

Oggi stavo puendo un po' di files dal mio archivio al lavoro, e mi e' capitata tra le mani una mail intitolata "Zao Belle Donne" che tutte voi dovreste avere ricevuto circa 5 anni fa. Auch! Nella mail vi raccontavo che non e' che fossi troppo contenta della mia avventura americana con 6 mesi sotto alla cintura, di come le cose con Rene' non andassero poi benissimo (surprise!), e del dubbio amletico ricorrente (e magari pure ricorsivo!) formulato piu' o meno in termini di "Should I Stay or Should I Go". Mi chiedo se fossi seria quando dicevo di avere voglia di tornare "a casa", mi chiedo se non avessi poi in fondo sempre saputo che poi sarei rimasta, se non altro per non dare a nulla la soddisfazione di "vincermi", se non fosse solo uno specchietto per le allodole per fare conversazione, riconoscendo su molti piu' livelli la differenza tra le vite che ognuna di noi si e' scelta.
Adesso magari mi considero fortunata (il culo di essere incoscienti!), ma 5 anni fa quando scrivevo quella mail mi stramaledivo per non avere avuto forse il coraggio di avere una vita diversa, o forse per avere avuto l'incoscienza di cercarne una a tutti i costi diversa anche se iloprezzo da pagare si rivelava astronomico... In fin dei conti, a 33 anni credo di avere davvero smarrito gli anni piu' belli di stare in Italia, con voi attorno, con il famigerato disposable income e le chiacchiere al bar bevendosi l'aperitivo, avendo pure i soldi per ordinare il prosecco invece che il bianco della casa!!! Se non ho perso la mia mano a diventare parte del gruppo, di avere amicizie che durano un millennio, se non mi sono alienata in cambio... boh, non so cosa ho avuto in cambio: un lavoro che da' soddisfazione no, una vita sociale alla Sex and the City no, una manciata di avvenimenti culturali e di arricchimento personale no... insomma, non so che cosa ho preso quando ho lasciato voi dall'altra parte dell'oceano. Cioe', mi correggo: adesso ho accanto un compagno meraviglioso e una vita piena di entusiasmi e slanci (in gran parte generati dall'MBA!), ma queste sono state botte di culo, non scelte ragionate quando a quel bivio c'erano i Clash che suonavano la colonna sonora...
Il risultato e' semplice: sono stata un'incoscente, ma ho avuto un culo della madonna. E ho paura di avere perso moltissimo nel processo. Spero continuiate a esserci sempre, anche se sono lontana lontana e sempre meno comunista e sempre piu' manager in carriera e sempre piu' distante (e non solo corporalmente).
Vi voglio bene.
nessa

PS: ah, dimenticavo: ho finito i libri... qualcuno ha qualche bel titolo per me??? Io vi riciclo qualche titolo di Rowena: Il Maestro Magro di Stella, Vita della Mazzucco, e qualche titolo mio: Eleanor Rigby di Coupland, The Closed Circle di Coe (oh, a me e' piaciuto!), Maybe the Moon e The Night Listener di Armistead Maupin, The Omnivore's Dilemma di Pollan (che non arrivera' mai!), e qualche altro che non mi e' piaciuto troppo, come il Coetzee di Elizabeth Costello (che non si capisce mai quali sono le sue opinioni e quali gli esercizi di stile!) e Non Lasciarmi di Kazuo Ishiguro (che non e' proprio tutto 'sto gran libro, anzi!).

PS2: una di quelle cose che ti da' da pensare: visti i miei gusti letterari, il generatore di consigli automatico di amazon ha deciso che sono gay...

4 Comments:

At 12:16 AM, Anonymous Anonymous said...

Visto il post, visto il titolo del post, devi assolutamente leggere un libro che la Mou mi regalò alla vigilia del mio viaggio in America.Si chiama proprio Distanze, l'autore è Marcel Thiry ed è un libro che fa male. Ma ora che ci penso forse l'hai già letto, con me, tanti anni fa. E ora che ci penso forse hai già la pelle dura alle distanze perché ti sei già lasciata far male.
Ma quel che conta più di tutto è che dietro ai calli sei rimasta la BS di sempre.
Rowena

 
At 2:23 PM, Anonymous Anonymous said...

This comment has been removed by a blog administrator.

 
At 4:55 AM, Anonymous Anonymous said...

Distanze? Si può essere distanti anche restando in Italia, semplicemente cercando una vita leggermente differente da quella dei tuoi amici, perchè ne senti il bisogno e non ti basta andare la sera al bar a berti l'aperitivo...
E' sicuramente importante l'incoscienza, chi parte, lascia e fa scelte, per quanto queste siano ragionate, ad un certo punto mette da parte i dubbi e si lancia. Si sceglie consapevoli che le "armi" per avanzare ci sono; nessuno ti ha mai distrutto del tutto e quindi sai che vincerai tu, al limite per KO tecnico alla 100esima ripresa.
Non credo neanche che sia giusto fermarsi a fare tanti bilanci. Queste strade sono piene di lavori in corso e non sai mai se quella che ieri sembrava una scorrevole tangenziale, oggi è stata ridotta a strada con una corsia a senso alternato.
Per i libri (anche se potresti averli già letti): Jonathan Franzen, the corrections e "forte movimento" (strong motion)...
L'Ale

 
At 2:42 PM, Anonymous Anonymous said...

non potevo non commentare; non potevo non unirmi a modo mio a questo post.
ho letto il titolo e sono rimasta di sasso, perchè in questo periodo la distanza mi pesa da morire. nonostante io non mi sia mossa da qui. ma è il solito discorso, se gli altri partono e tu resti è quasi come partire... anche se piano piano ti costruisci un mondo nuovo, diverso, con nuovi legami, ma i tuoi legami millenari sono lì, saldi (per fortuna) o traballanti, ma sono lì! e in questi ultimi mesi, quando penso alle mie belle donne, mi ritrovo con uno scomodo nodo proprio dove dovrebbe passare l'aria per respirare. nulla di grave, perchè le belle donne non spariscono. ma mi mancano. mi mancano un casino.
aiuto, è partito un fiume di parole senza senso, forse il compleanno che si avvicina mi rende un po' malinconica, forse mi manca un po' di quella bella e (poco) sana autocoscienza che si faceva qualche anno fa, e così mi ritrovo a delirare in un blog che non è neanche il mio!!!!!! ;)
per i libri: gli ultimi letti sono christine (o catherine??) dunne: "la metà di niente" e "L'amore o quasi", "un giorno perfetto" della mazzucco e "il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini.
un bacio a bridging che non sento da un secolo.
juny

 

Post a Comment

<< Home